tradimenti
Corna studiate 2
di iltiralatte
19.11.2023 |
2.426 |
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"Tu mi ripeti alla nausea che non è vero ma io non posso negare le mie impressioni..."
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale. Leone
Lel “Dalla povera nonna ho ereditato questo.”
Mi mostra una cordicella che sostiene un apparecchietto elettronico.
Lel “La prima cosa che faccio al mattino è mettermelo al collo. Vedi il pulsante suo unico comando? In caso di necessità lo premo ed in meno di 5 minuti mi raggiunge la polizia. Soldi liquidi non ne tengo in negozio ad eccezione di quel poco che ho nella borsetta: i malintenzionati farebbero un ben magro affare.!
Mi avvicino a lei e cerco di toglierglielo.
Lei mi lascia fare ed io depongo il ciondolo sulla scrivania.
Io “Hai scordato una cosa: un malintenzionato potrebbe prendersi la cosa più preziosa che hai qui dentro.”
Lei mi guarda incuriosita.
Lel “Cosa sarebbe?”
Io la abbraccio e cerco la sua bocca: “Tu.” Rispondo
La bacio e le ricambia.
Non vorrei staccarmi mai e glielo dico.
Lel “Andiamo a cena: conosco un bel ristorantino a due passi da qui.”
Arrossisco:
Io “Mi spiace deluderti Lella, ma non posso permettermi di invitarti a cena. Sono laureato ma non ho lavoro. Fatico a conciliare il pranzo colla cena. Ti ho detto che un miserabile avrebbe potuto rubarti! Quello sono io.”
La vidi scoppiare in una risata cristallina.
Lel “Stupido, a me piaci tu, non il tuo portafogli! Facciamo così: questa volta offro io e la prossima volta … pure. Ti vedo un bravo ragazzo e sono sicura che appena potrai troverai un posto adatto a te! Anzi, che ne diresti di venire qui a lavorare con me? Sono certa che mi saresti utilissimo.”
Io “La tua è una offerta molto generosa ma …”
Leo “Benissimo, ora andiamo a cena, discuteremo i particolari davanti ad un bel piatto di maccheroni.
Questo è stato l’inizio della nostra relazione che, un anno dopo . è culminato nel matrimonio.
Quattro ulteriori mesi dopo
Lella
Ancora sorrido al pensiero di come siamo giunti a sposarci.
Dario accettò di lavorare con me, ma mai per me.
Io ero disposta, dopo le nozze, a condividere con lui ciò che avevo, ma Dario non acconsentì mai.
Lavorava bene, era diligente, risultava simpatico ai clienti: insomma si guadagnava completamente lo stipendio che gli passavo ma si vedeva che non era completamente felice
Dar “Ti amo (mi diceva) ma non posso permettere che sia mia moglie a mantenermi.”
Io “Ma che dici sciocco? Da quando sei venuto ad aiutarmi i guadagni sono saliti, Lo stipendio te lo guadagni eccome!”
Poi a letto cercavo di consolarlo attirandolo dentro di me.
Lui mi amava, faceva il suo dovere ma non certo in quel modo che mi aveva fatto intravvedere la prima volta che avevamo copulato assieme.
Finalmente un giorno lo vidi più entusiasta-
Dar “Lella, sul giornale ho letto la prossima apertura di una bando di concorso.”
Io gli sorrisi e lui continuò:
Dar “ Amo lavorare con te ma questo non è il mio lavoro. Io sono un insegnante ed ogni giorno penso con rimpianto al piacere che provavo quando potevo illustrare le liriche del Carducci a quegli zucconi che si affidavano a me per imparare durante le vacanze estive.
Ho avuto pochi studenti, per lo più vicini di casa, ma non ho mai avuto un fallimento.”
Compresi in quel momento di aver fallito io nel tentativo di trattenerlo sempre al mio fianco.
Dar “Ora finalmente ho la possibilità di dimostrare quanto valgo. Certo dovrò studiare un bel po’ per riportarmi in pari con quanto ho imparato.”
Io “Dovrai studiare, ve bene, ma il negozio? Intendi veramente abbandonarmi?”
Dar “Non vorrei Lella ma sono proprio arrugginito.
Del resto sai che ho sempre avuto l’impressione di essere il tuo mantenuto. Tu mi ripeti alla nausea che non è vero ma io non posso negare le mie impressioni.
Non potresti assumere qualcuno al mio posto? E ti spiacerebbe mantenermi veramente per un po’? Alla fine ti rimborserò di ogni cosa: te lo giuro.”
Scoppiai a ridere:
Io “Mantenerti, ma stai scherzando? Il nostro conto in banca non è mai stato tanto pingue e tu ne hai il merito, Noi viviamo e vivremo nel benessere anche grazie a te. Se tu avessi bisogno. diciamo, di un anno sabbatico non avremo nessun problema ad affrontare la cosa e poi … gli insegnanti non sono particolarmente noti per i loro ampi guadagni. Anche dopo che ti sarai inserito nell’insegnamento stai certo che vivremo ancora nella floridezza.”
Quella notte facemmo l’amore come non lo avevamo mai fatto; lui era il mio stallone e mi ritenevo fortunata ad averlo accalappiato.
Questa rappresentò comunque una svolta nel nostro rapporto.
Quelle rare uscite che, chiusi nel nostro mondo, facevamo alla sera, venero cancellate, eliminato il cinema ed il teatro. Perfino le passeggiate nel parco che ci aveva fatto incontrare furono abolite
Dario si dimostrò un vero fanatico dello studio, sempre immerso in lettura tra due altissime pigne di libri.
La sera la trascorrevo annoiandomi davanti al televisore che, oramai, oltre alla TV spazzatura non trasmetteva più altro.
La sera facevamo ancora l’amore ma, chissà perché, quella notte lui mi dava l’impressione di stare copulando con Leopardi.
Mi addormentai prima ancora che lui raggiungesse l’orgasmo.
Arrivò il giorno in cui avremmo dovuto assistere ad un concerto di cui avevamo tanto parlato ed a cui aveva promesso di portarmi.
Ero già vestita, pronta per uscire quando lui si assentò un momento (disse). Lo ritrovai un’ora dopo nello studio mentre stava prendendo appunti su un librone aperto.
Mestamente rinunciai ed andai immediatamente a coricarmi.
Fine ?
Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri, indispensabili per migliorarsi.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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